La pellicola

È costituita da un supporto di plastica (triacetato e più recentemente policarbonato o poliestere), su cui viene “tirata” un’emulsione sensibile alla luce, composta da gelatina e alogenuri d’argento, e sul lato opposto da uno strato di lacca antialone.

Nelle pellicole a colori si trovano tre stradi di emulsione: uno sensibile al blu, uno al verde e uno al rosso.Quando la luce colpisce la pellicola (esposizione), i sali d’argento vengono alterati, formando un’immagine latente; da essa, grazie allo sviluppo si ottiene l’immagine negativa.

Le principali caratteristiche delle pellicole sono: formato, tipo e sensibilità.

Formato.

È indicato da un numero e si riferisce sia alla larghezza sia alle perforazioni.

- 135: largo 35mm e con perforazioni lungo i bordi. Produce dei negativi 24X36 e in alcuni casi 18X24 ed è venduto in caricatori da 12,24 0 36 pose. È il formato più usato da dilettanti e professionisti. Le macchine fotografiche che impiegano questo formato sono le compatte e le reflex SLR e TLR.

 

 

 

- 120: è una pellicola senza perforazioni con una larghezza di 6cm. Viene impiegata sulle fotocamere medioformato e a seconda del caricatore montato si hanno dei negativi 6X4.5, 6X6, 6X7 e 6X9.

 

 

 

- pellicole piane: sono quelle che non sono avvolte in caricatori ma sono disponibili sotto forma di lastre e ogni lastra fornisce un solo negativo. Sono impiegate nelle macchine di tipo “banco ottico” o “grande formato”. Le dimensioni vanno dal 6,5X9 al 20X25.

Altri formati non più disponibili in commercio o meno diffusi sono:

110: negativo da 13X17 mm, venduto in caricatori e impiegato nelle macchine “pocket”;

- 126: negativo da 28X28 mm, venduto in caricatori;

-  APS (Advanced Photo System): è un formato che consente di selezionare tre tipi diversi di formato del negativo: H 30.2 × 16.7 mm; C 25.1 × 16.7 mm; P 30.2 × 9.5 mm. Nella realtà il negativo ha sempre le stesse informazioni, 30.2 × 16.7 mm, ma durante la fase di scatto si sceglie il formato desiderato e le informazioni vengono indicate da una serie di quadrati esposti intorno al fotogramma o registrate su una superficie magnetica della pellicola per poi essere impiegate in fase di stampa.

 

Tipo.

Le pellicole possono essere classificate come:

- negative bianco-nero: sono destinate a dare esclusivamente stampe in bianco e nero, anche se naturalmente consentono i trattamenti di viraggio e la coloritura manuale. Il loro trattamento e la stampa del relativo positivo è abbastanza semplice e consente ampi interventi di correzione e/o alterazione;

- negative colore: sono destinate a dare stampe su carta in colore;

- invertibili: sono destinate a dare diapositive a colori da osservare generalmente proiettate su uno schermo. È possibile trarne positivi su carta dopo che siano state riprodotte (rifotografate) con un’apposita pellicola negativa (tecnica dell’internegativo) o anche in modo diretto (mediti Cibachrome, Kodak RC 14…).

Pellicole di tipo particolare sono quelle: all’infrarosso, litografiche e invertibili bianco e nero.

Sensibilità.

È la capacità della pellicola di reagire alla luce.

Uno scatto con pellicola a bassa sensibilità richiede (a parità di condizioni), un tempo di esposizione maggiore; si parla perciò di pellicola lenta, viceversa, una pellicola ad alta sensibilità, che richiede tempi di esposizione più brevi, si dice pellicola veloce. La velocità si misura in numeri ISO e/o ASA: quanto più alto è il numero, tanto più sensibile alla luce è la pellicola.

In base alla sensibilità si dividono in:

- pellicole lente (da 25 a 64 ISO): sono ideali per soggetti statici. Hanno un’elevata nitidezza e grana molto fine, per cui si possono ottenere degli ingrandimenti di grande formato. Di contro il tempo di esposizione è molto lungo e spesso si rende necessario l’uso di un treppiede;

- pellicole medie (da 100 a 200 ISO): sono il miglior compromesso fra tempi di esposizione e qualità dell’immagine per quanto riguarda grana, nitidezza e saturazione. Per questo sono le pellicole di maggior impiego e coprono una vasta gamma di soggetti;

- pellicole rapide (da 400 a 800 ISO): consentono di scattare foto anche quando le condizioni di luce sono precarie o quando si vuole congelare il movimento ma impiegare un diaframma chiuso per mantenere una buona profondità di campo; la grana inizia a essere abbastanza visibile;

- pellicole ultra rapide (da 1000 a 3200 ISO): vengono impiegate quando la luce è molto scarsa (come quella di una candela). Hanno una grana molto evidente e un contrasto basso.